Ancora con la storia “se sei più logico usi l’emisfero sinistro, se sei creativo quello destro”? Lo pensa impunemente il 91% degli insegnanti (sondaggio su soggetti inglesi), che ritiene che differenze di attivazione tra gli emisferi determinino differenze nel modo in cui si è e si apprende. Una bella percentuale, per essere una leggenda metropolitana, non credete?
Le origini del neuromito: intorno agli anni ’60 le ricerche sull’epilessia trovarono che, in alcuni pazienti, quando le connessioni interemisferiche venivano interrotte, i due emisferi continuavano a processare le informazioni, seppure in modo diverso tra di loro. Da qui la credenza (poi degenerata come in un telefono senza fili pseudoscientifico) che i due emisferi siano indipendenti, credenza che si sposa perfettamente con la tendenza tutta umana di mettere persone e comportamenti dentro delle categorie; la complessità si semplifica, le cose confuse divengono chiare.
Passiamo allora a quello che DAVVERO sappiamo dai dati della ricerca in neuroscienze: nessuno dei due emisferi può da solo essere ritenuto “responsabile” di un tipo/tratto di personalità.
Se condividiamo in massa la smentita a uno dei più suggestivi neuromiti, possiamo aiutare i tanti studenti che, interiorizzata questa falsa verità, potrebbero abbandonare lo studio o l’inclinazione verso certi ambiti (ad es. la matematica), convinti di appartenere a quella categoria di persone che “non ha il cervello adatto”. Buona scienza!