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Episodio 3: smart apps

cubo

Smettete di scaricare le 24865298 apps di brain o memory training, a meno che non le consideriate esattamente per quel che sono: giochi. Non c’è alcuna evidenza che dimostri che questi “esercizi” (che tante volte somigliano ai compiti cognitivi utilizzati dalla neuropsicologia) migliorino davvero facoltà mentali quali la memoria, l’attenzione e il ragionamento – figuriamoci l’intelligenza. Cosa fanno, allora? Ci rendono più bravi nel gioco stesso – senza benefici generalizzabili alla vita quotidiana – e… fanno guadagnare qualche soldo a chi li inventa e li mette sul mercato.

Se volete migliorare le vostre competenze / funzioni mentali, affidatevi a uno psicologo che si occupi di neuropsicologia o neurofeedback. I training vanno personalizzati, monitorati, modificati in itinere… distinguiamo la scienza del nostro cervello dalle sue semplicistiche imitazioni.

Scritto da

Donatella Ruggeri è una psicologa, divulgatrice e progettista digitale, con una passione per il funzionamento del sistema nervoso. Dopo aver approfondito gli studi in neuropsicologia e maturato esperienza sul campo, ha integrato le sue competenze nella ricerca e nella progettazione digitale. Fondatrice di Settimana del Cervello, offre coaching psicologico strategico orientato alla crescita personale, combinando conoscenze scientifiche e approcci innovativi per promuovere il benessere e il cambiamento.